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Dove vedere Feyenoord-Lazio di Youth League in tv e streaming

Riparte la UEFA Youth League. Mercoledì 25 ottobre, nella cornice del Sportcomplex Varkenoord, si sfideranno Feyenoord e Lazio.

Dove vedere Feyenoord-Lazio di Youth League in tv e streaming

Published : 2 years ago by Cosimo Fratoni in Entertainment

Il 16 agosto 1977 il Mondo intero si ferma per salutare Elvis Presley; il Re del Rock si spegne a Memphis in circostanze ancora oggi decisamente annebbiate, così come sono molto dubbie le cause del decesso. Con Elvis se ne va una vera e propria icona della musica e della Storia americana del Dopoguerra, nonché uno dei primi esponenti del Rock n’Roll.

Il giorno dopo l’addio del cantante americano, Ibrox Park alza il sipario sulla Coppa delle Coppe 1977/78, con il turno preliminare che vede i Rangers affrontare lo Young Boys.

I Gers vincono 1-0, grazie alla rete di Greig e mettono una seria ipoteca sulla qualificazione ai sedicesimi, certificata dopo il 2-2 del Wankdorf.

Gli scozzesi avranno, però, vita molto breve, uscendo al turno successivo contro una delle protagoniste del torneo e degli anni ’70 in generale, il Twente, che si concede un ultimo ballo tra le big europee prima del lungo oblio che attende il club di Enschede.

Il Milan, dunque, è chiamato all’impresa a San Siro, per non uscire anzitempo dalla Coppa delle Coppe e l’avvio fa ben sperare i tifosi rossoneri.

Dopo una miriade di occasioni i padroni di casa sbloccano l’incontro al 34’ con Tosetto, imbeccato in area da Morini e iniziano a credere davvero nella rimonta, che sembra concretizzarsi nella ripresa.

Al 59’, infatti, Buriani mette in mezzo un bel pallone che Fabio Capello gira in rete di sinistro, non lasciando scampo ad Esnaola.

L’illusione rossonera dura appena 4 minuti, quanto basta a Lopez per fulminare Albertosi con un destro terrificante che si infila all’incrocio dei pali.

Il cammino del Betis prosegue anche agli ottavi, quando gli spagnoli eliminano il Lokomotive Lipsia vincendo 2-1 al Villamarin con doppietta di Soriano, dopo il pareggio per 1-1 in Germania Est.

Per la prima volta nella propria storia i Beticos approdano ai quarti di una competizione europea e sognano in grande, ma la doccia gelata è dietro l’angolo.

Dopo la sosta invernale, infatti, i biancoverdi ricevono in casa la Dynamo Mosca, non riuscendo a sfondare il muro e chiudendo con uno scialbo 0-0 che favorisce nettamente i sovietici.

La partita di ritorno si gioca il 15 marzo 1978 a Tbilisi, vista l’impraticabilità dell’impianto moscovita a causa del maltempo ed è una mattanza per gli spagnoli, spazzati via da un 3-0 facile facile con cui i sovietici si candidano prepotentemente alla vittoria finale.

Da quella fredda serata di marzo il Betis non ha più raggiunto un traguardo simile in Europa, ma negli ultimi tempi i biancoverdi si sono instaurati prepotentemente in zona Coppe, crescendo stagione dopo stagione; chissà se arriverà un nuovo exploit per i Beticos…

Il 20 ottobre 1977 l’aereo dei Lynyrd Skynyrd, popolare band rock statunitense, si schianta nel Mississippi, causando la morte del fondatore e leader Ronnie Van Zant, del chitarrista Steve Gaines e della sorella Cassie, corista della band e di altre tre persone.

L’incidente distrugge uno dei complessi simbolo degli anni ’70, autori della mitica “Sweet Home Alabama”, oltre che di altri successi senza tempo.

Poche ore prima all’Estadio Das Antas il Porto e il Manchester United disputano l’andata degli ottavi di finale di Coppa delle Coppe, con i Dragoes che demoliscono gli inglesi con un netto 4-0, firmato da una formidabile tripletta di Duda.

La partita che entra negli annali delle Coppe europee, però, è quella di ritorno del 2 novembre, giocata in un Old Trafford gremito.

Dopo appena 7 minuti Coppell porta avanti i Reds, sfruttando un errore del portiere portoghese Fonseca, ma il Porto reagisce e trova il pareggio alla mezz’ora con Seninho, che ubriaca di finte gli avversari e mette in rete.

Da questo momento in poi c’è una sola squadra in campo ed è il Manchester United, che sfiora la clamorosa impresa, segnando 3 reti in meno di mezz’ora.

Un’autorete di Murça (su altro svarione di Fonseca) e un gran destro di Nicholl nel primo tempo e il secondo centro di Coppell portano i Reds sul 4-1 al 65’.

I padroni di casa ci credono, ma si scoprono in maniera esponenziale e subiscono la più classica delle ripartenze, con lo scatenando Seninho che se ne va in solitaria, dribbla l’estremo difensore Stepney e firma il gol della sicurezza.

Nel finale lo United trova l’inutile gol del 5-2 con il secondo errore della serata di Marça, che mette ancora una volta nella propria porta.

Se i biancomalva hanno compiuto un percorso quasi netto, perdendo solamente ad Oporto, gli olandesi, dopo aver estromesso i Rangers al primo turno hanno avuto molta fortuna nel sorteggio, pescando due squadre nordiche, il Brann e il Vejle, decisamente inferiori come livello rispetto ai Twentenaren.

In particolare il complessivo 7-0 contro i danesi ai quarti ha offerto l’immagine di una squadra sicuramente pronta al grande salto, ma forse troppo poco preparata ad uno scontro così difficile.

La semifinale contro l’Anderlecht, infatti, è senza storia, con i belgi che vincono sia all’andata che al ritorno, con un complessivo 3-0 che lascia pochi dubbi sulla meritocrazia dei biancomalva; eppure gli olandesi hanno avuto il pallone per cambiare tutto nel match d’andata…

Poco prima della mezz’ora dell’incontro giocato all’Het Diekman, infatti, Arnie Muhren, il giocatore più forte del Twente ha il pallone del vantaggio sul dischetto. Il tiro del centrocampista olandese, però, finisce fuori, e la partita cambia improvvisamente, con l’Anderlecht che nella ripresa segnerà con Nielsen, vincendo 1-0 ed ipotecando la finale.

Una vera e propria Sliding Door che avrebbe potuto scrivere un finale decisamente diverso per questa Coppa delle Coppe e, ovviamente, anche per la storia del Twente, alla fine di un ciclo e mai più arrivato su questi livelli.

3 maggio 1978, al Parco dei Principi di Parigi va in scena la finale della 18’ edizione della Coppa delle Coppe, tra Anderlecht e Austria Vienna.

Gli austriaci sono la vera e propria mina vagante del torneo, con vittorie sempre di misura o in situazioni particolari, ma artefici di un cammino convincente.

Al primo turno il Cardiff cade solamente al 53’ della sfida di ritorno, quando Baumeister firma l’unico gol del doppio confronto, mentre agli ottavi i Veilchen rischiano grosso contro i cecoslovacchi del Lokomotíva Košice, che pareggia 0-0 all’Hanappi e passa in vantaggio con Farkas al ritorno.

Gli austriaci riescono a trovare il gol del pareggio (e della qualificazione) al 70’ con Julio Morales.

Se i primi due turni vi sembrano semplicemente due episodi, quarti e semifinali vi scioccheranno ancora di più, visto che in entrambi i casi l’Austria Vienna passa ai calci di rigore. Doppio 1-1 contro l’Hajduk Spalato, che soccombe per 3-0 dal dischetto e, come già visto in precedenza, speculare 2-1 contro la Dynamo Mosca, al termine di un’altra lotteria perfetta per gli austriaci, con cinque rigori segnati su cinque e l’errore decisivo di Bubnov, che si fa ipnotizzare da Baumgartner.

Il percorso degli uomini di Hermann Stessl sembra davvero far capire che l’anno può essere quello giusto per vincere un trofeo, ma l’Anderlecht non è di questo avviso.

I biancomalva mettono fine alla favola dell’Austria Vienna già nel primo tempo, con un super Rensenbrink che firma due reti, il secondo con una splendida punizione e con il sigillo nel recupero di Van Binst.

La ripresa, di fatto, è una lunga attesa per i belgi, che firmano il 4-0 all’80, ancora con Van Binst, che si inventa un mancino clamoroso sotto all’incrocio dal limite dell’area.


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